Carissimi amici, carissimi soci,
come promesso il calendario Aimant 2025 riserverà molte soprese, sorprese che abbiamo deciso di svelarvi volta per volta.
Dopo l'attesissimo evento in abito storico che si terrà a Villa Cora il prossimo 15 Febbraio, abbiamo deciso che non potevamo non portarvi a visitare uno dei palazzi più iconici di Firenze, soprattutto dopo la riapertura di due dei suoi ambienti più importanti.
Domenica 23 marzo, l'Aimant vi accompagnerà alla scoperta dei magnifici Appartamenti Reali di Palazzo Pitti e del nuovissimo allestimento della Galleria del Costume.
Dopo 5 anni di lunghi e laboriosi restauri, gli Appartamenti Reali hanno riaperto le loro porte e sono pronti ad incantarvi in tutto il loro rinnovato splendore.
Insieme scopriremo tutte le stanze del piano nobile che furono appartamenti privati sia dei principi della dinastia medici ma che ospitarono alla fine del settecento anche i Lorena e inseguito i Savoia.
Sontuosamente arredate con mobilio proveniente dalle collezioni medicee, lorenesi e sabaude, le sale portano le tracce dell'avvicendarsi delle dinastie.
Riaperti solo pochi giorni fa, gli Appartamenti Reali offrono anche la possibilità di ammirare molte opere qui esposte, trai quali, i ritratti di Famiglia di Luigi XV di Francia. Un'occasione unica per scoprire insieme gli appartamenti
Oltre agli Appartamenti Reali avremo modo di ammirare anche il nuovissimo allestimento della Galleria del Costume che ospita, tra gli altri, anche capolavori del XVIII secolo.
Il Museo della Moda e del Costume (già noto come "Galleria del Costume") è situato nella Palazzina della Meridiana, addossata all’ala meridionale di Palazzo Pitti. L’edificio, iniziato sotto Pietro Leopoldo di Lorena dall’architetto Gaspero Maria Paoletti nel 1776 - e completato nel 1830 da Pasquale Poccianti per volontà di Leopoldo II di Lorena, prende il nome dallo strumento astronomico realizzato da Vincenzo Viviani nel 1699, situato nel vestibolo dell’allora appartamento del Gran Principe Ferdinando de’ Medici, nella cui volta, dove è praticato il foro gnomonico, Anton Domenico Gabbiani aveva raffigurato l’Allegoria del tempo e delle Arti (1693). Tutte le dinastie che si sono succedute, dai Lorena ai Savoia, passando attraverso la reggenza di Maria Luisa di Borbone Parma e il breve regno di Elisa Baciocchi, hanno lasciato la loro impronta nell’arredo e nell’apparato decorativo delle pitture murali.
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